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Policarbonato compatto: trasparenza e resistenza per ogni applicazione

28 Maggio 2025

Le lastre in policarbonato compatto offrono una combinazione e un bilancio di caratteristiche ineguagliabili: robustezza, eccezionale trasparenza, leggerezza, flessibilità, resistenza alla fiamma. È senza dubbio il materiale ideale per coperture, pensiline e tettoie. 

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Le lastre in policarbonato compatto sono trasparenti come il vetro, pesano la metà e sono 250 volte più resistenti agli urti. Sono praticamente indistruttibili e presentano, inoltre, migliori proprietà di isolamento termico ed acustico rispetto al vetro.

Il policarbonato compatto è l’unico materiale in grado di riunire in sé trasparenza (ottimo grado di trasparenza ala luce) e resistenza; disponibile in formati utilizzati nei progetti di carpenteria di qualità:

  • Formato lastre standard: 2050 x 3050/6100 mm
  • Colori: Trasparenti, Opale, Bronzo, Fumè Grigio

Grazie alle loro molteplici proprietà le lastre in policarbonato compatto si prestano a svariati impieghi quali: vetrate di sicurezza, parapetti, lucernari, tunnel per l’edilizia, cartelloni pubblicitari, insegne luminose, segnali stradali, schermi per lampade, schermi per quadri elettrici, schermi di protezione per lavorazioni meccaniche, contenitori infrangibili, ecc.

Moltissime applicazioni in edilizia, oggettistica ed industria richiedono questo tipo di impiego: reso possibile se il raggio minimo di curvatura sia 150 volte lo spessore della lastra.

Resistenza agli agenti chimici del policarbonato compatto

Resistenti

Acidi

Acetico 5% – arsenioso 20% – cromico 20% – perclorico 10%.

Alcooli

Etilico 96% – isoamilico – propargilico.
Allume di all. di potassio at., Allume di cromo sat., Bicarbonato di sodio sat., Bisolfato di sodio sat., Bisolfito di sodio sat., Butanolo, Cannella, Cemento, Cicloesano, Cipolle, Clorato di sodio sat., Cloruro di all. sat., Cloruro di ammonio sat., Cloruro di magnesio sat., Cloruro di mercurio sat., Cloruro di potassio, Cloruro di rame sat., Cloruro di solforile, Cloruro di zinco sat., Cloruro rameoso sat., Decalina, Nitrato di calcio sat., Nitrato di potassio sat., Olio di oliva, Olio di paraffina, Olio di ricino, Pentano, Persolfato di potassio sat., Polpa di pomodoro.

Solfati

Di alluminio sat., magnesio sat., manganese sat., nikel sat., potassio sat., zinco sat., ferrico sat.
Sublimato sat. – Succo di pompelmo – Trementina – Tricloruro d’antimonio sat. – Zolfo.

Non resistenti

Acetaldeide – Acetone

Acidi

Acetico concentrato, Benzilico, Benzoico, Butirrico, Fenico, Formico 30%, Propionico conc., Tricloroacetico 10%
Acqua ammoniacale – Alcool benzilico – Alcool feniletilico – Benzolo – Bromobenzene – Cianuro di potassio sat. – Cicloesanone – Cicloesene – Cloridrina di etile – Cloroformio – Cloruro di etilene – Cloruro di fosforo – Cresolo – Diossano – Etere etilico – Etilammina – Fenolo – Floruro d’ammonio sat. – Florammide di dimetile – Metacrilato di metile – Nitrile acrilico – Nitrobenzene – Piridina – Potassia caustica 5%.

Solfocianuro di potassio saturo – Solfuro d’ammonio sat.- Solfuro di carbonio – Soluzione di soda caustica 5% – Stirolo – Tetracloretano – Tetracloruro di carbonio – Tetraidrofurano – Tetralina – Tiofeno – Toluolo – Tricloruro di fosforo – Xilolo.

Resistenza limitata

Acido acetico 30% – Acido perclorico conc. – Dionilftalato – Diossido di zolfo

Tipologie di policarbonato 

Esistono diverse tipologie di pannelli in policarbonato, ma la principale suddivisione da effettuare riguarda il policarbonato compatto e il policarbonato alveolare.

Nel primo caso le lastre si presentano lisce, compatte e uniformi, dall’aspetto davvero molto simile a quello del vetro. Non sono presenti cavità interne e sono spesso utilizzate proprio per la loro trasparenza e resistenza.

Nel secondo caso, invece, i pannelli in policarbonato sono costituiti da due lastre esterne, al cui interno si presentano i cosiddetti alveoli, ossia celle d’aria. Hanno uno spessore maggiore rispetto al policarbonato compatto, ma allo stesso tempo sono anche più leggeri.

In particolare questo tipo di soluzione è pensata per la curvatura a freddo: grazie a questo tipo di lavorazione gli alveoli aumentano la rigidità del materiale rendendolo perfetto per realizzare coperture ad uso domestico oppure industriale.

La curvatura a freddo è una tecnica di deformazione del policarbonato compatto che permette di ottenere forme curve senza ricorrere alla termoformatura: la lastra di policarbonato viene piegata utilizzando strumenti meccanici, come le presse piegatrici, rispettando un raggio minimo di curvatura in base allo spessore della lastra.

In entrambi i casi, i pannelli in policarbonato mantengono inalterate le caratteristiche di resistenza antiurto e anti agenti atmosferici, oltre ad essere di facile manutenzione e facile pulitura.

Inoltre, il policarbonato può distinguersi anche in base al colore, che se lasciato neutro lo rende trasparente. Sul mercato esistono lastre di differenti colorazioni, in grado anche di creare giochi di luce e colore interessanti nel caso delle applicazioni in edilizia.

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