La zincatura a caldo è un processo di rivestimento dei metalli per proteggerli dalla corrosione. Il processo consiste nell’immersione del metallo in una vasca di zinco fuso a una temperatura di circa 450°C.
L’acciaio privo di protezione si corrode nel tempo e, per mantenere funzionalità e destinazione d’uso, l’acciaio deve essere sottoposto a cicli di manutenzione che possono anche risultare onerosi. Per non parlare poi delle conseguenze ambientali negative se la corrosione viene del tutto trascurata.
La zincatura a caldo è la soluzione al problema perché separa l’acciaio dagli agenti atmosferici e previene la formazione della ruggine. La superficie di protezione aderisce perfettamente alla sua struttura proteggendolo per un periodo di 100 anni e oltre; dopo i quali l’acciaio potrà essere nuovamente riutilizzato, in un ciclo virtuoso per l’ambiente come per l’economia.
Il processo di zincatura a caldo prevede diversi passaggi specifici:
La zincatura a freddo è rapida e conveniente per piccoli progetti e riparazioni, con un’applicazione semplice anche in ambienti difficili. Tuttavia, offre una protezione meno duratura rispetto alla zincatura a caldo.
La zincatura a caldo, invece, fornisce una protezione robusta e a lungo termine contro la corrosione, ideale per strutture di grandi dimensioni e applicazioni industriali. Il processo più complesso e costoso garantisce una resistenza superiore, rendendola la scelta preferita per progetti di grandi dimensioni.
Tutt’altro, lo preserva e lo tutela: la zincatura diminuisce la velocità di corrosione dei metalli, prolungando il tempo di vita e quindi diminuisce il consumo di materie prime. Lo zinco è riciclabile e già oggi, dei 7 milioni di tonnellate di zinco prodotti ogni anno al mondo il 30% viene dal recupero.
Lo zinco è poi uno dei metalli che costituiscono la struttura portante degli organismi: è contenuto nel corpo umano ed è un elemento fondamentale anche in processi di miglioramento della qualità del suolo per le produzioni agricole.
Considerato l’ampio spettro di utilizzo e i molteplici settori in cui è coinvolta la zincatura a caldo, che costituiscono oltretutto la base portante di qualunque economia, diventa fondamentale, in un’ottica di maggior responsabilità per un futuro più ecologico, rendere il processo stesso di galvanizzazione dell’acciaio più sostenibile sul lungo periodo.
Ecco spiegato il motivo per cui i costruttori stanno cambiando il loro stesso modo di pensare e di approcciarsi al tema, iniziando a progettare edifici più flessibili e adattabili che possano fornire non solo funzioni di base per un periodo di tempo più lungo, ma che prendano in considerazione anche nuove eventuali funzioni e nuovi utenti futuri. Insomma, oggi si cerca di progettare un edificio a partire da componenti che siano riutilizzabili e da risorse che abbiano un valore residuo positivo.
Ed ecco spiegato anche perché diventa sempre più evidente che le grandi opere del futuro saranno zincate. Tutto questo, necessariamente, avverrà a discapito dell’alternativa più classica alla galvanizzazione: la verniciatura.
Lo zinco fuso a 450°C circa è in grado di formare sulla superficie dell’acciaio una lega zinco-ferro che, per semplice immersione dei manufatti metallici, produce un rivestimento metallico continuo e tenacemente ancorato che garantisce protezione in due modi complementari:
Grazie alle caratteristiche del rivestimento, dato da una lega superficiale tra lo zinco ed il ferro negli strati più esterni dell’acciaio, sussiste l’impossibilità dello sviluppo di corrosione sottopelle, di diffusione di specie aggressive nel rivestimento e distacco.
Con la zincatura a caldo, anche dopo svariati decenni di esercizio, laddove si dovesse ricorrere a misure di ripristino della protezione, gli interventi sono resi più agevoli dal fatto che lo zinco diffuso nelle leghe più interne conserva un’ottima capacità protettiva residua su cui effettuare la verniciatura.
Al fine di garantire il rispetto delle condizioni tecniche di fornitura per una zincatura a caldo a regola d’arte, priva di difetti e adeguato spessore (secondo la tabella presente nella stessa normativa), il progettista dovrà prevedere richiedendola allo zincatore, all’atto dell’ordine, una dichiarazione di conformità alla norma UNI EN ISO 1461.
Il rivestimento di zincatura risultante sui componenti strutturali dei ponti, dovuto agli elevati spessori dell’acciaio, potrà raggiungere elevati spessori (400 μm ed oltre).
Per la durata in servizio della zincatura a caldo si consiglia di consultare le tabelle disponibili nella norma UNI EN ISO 14713-1:2017, che fornisce indicazioni sulla riduzione media annuale dello spessore di rivestimento, previa individuazione della classe di corrosività dell’ambiente.
Le proprietà del rivestimento di zincatura assicurano una protezione di lunga durata. Per esempio, in area costiera urbana un rivestimento di zinco di 100 µm svolge la sua azione all’ incirca per 50 anni con al massimo un consumo di 2µm/anno ben più a lungo di qualsiasi rivestimento protettivo alternativo.
L’acciaio è riciclabile al 100% e può essere riciclato infinite volte senza perdere le sue proprietà originarie. Caratteristica che rende il recupero dei rottami ferrosi particolarmente vantaggioso.
La carpenteria metallica riveste un ruolo strategico fondamentale, fornendo una solida base infrastrutturale per gli impianti industriali.